Ha un volto il camion di Nizza su cui puntano i nostri occhi. E' il volto dell'orrore.
Non ci sono parole per descrivere lo stato di dolore e di sbigottimento di fronte a tanta ferocia, alla forza del male che vuole distruggere, che ruba la vita, che calpesta ciò che più è sacro.
Nella sua massa porta i segni di chi ha voluto fermarlo; ora giace immobile e muto, ignaro della gravità di ciò che ha compiuto.
Sembra non esserci risposta alle domande che si riassumono in un semplice "perché?".
Eppure qualcosa ci dice che un bandolo della aggrovigliata matassa ci deve pur essere.
Qualcosa è saltato, da tempo ormai si è innescato un processo perverso in cui nessuno si riconosce, ma che pure ci appartiene.
Giovani sbandati che diventano prede, bombe da scagliare contro innocenti, guidati da organizzazioni perverse.
Giovani ormai persi che cercano un riscatto. Con insensati gesti ricercano il senso del loro esistere.
Usano la morte quasi a voler segnare la loro vita.
E' forse da lì che occorre ricominciare: dal senso della vita che non riusciamo più ad affermare.
Troppi i soli, i depressi, gli scoraggiati, gli emarginati, i rancorosi, i disperati, gli sbandati, i violenti.
Ancor prima del rispetto, manca il riconoscimento dell'altro, il senso di reciprocità.
Ascolto, accoglienza, accettazione, amore sono all'inizio dell'alfabeto. In una società che ha dimenticato il valore intrinseco della vita, della formazione, della cultura, sembra non esistere più l'A,B,C dell'esistenza: semplici regole da cui poter ripartire.
Rimaniamo così in silenzioso rispetto per le vittime, i familiari, per tutti quelli che ora sono sopraffatti dal dolore. Ci uniamo a loro e diciamo che noi vogliamo credere in un mondo diverso, che noi continueremo ad operare per portare il nostro piccolo contributo affinché, insieme, si costruisca un mondo migliore.
Lo dobbiamo a tutti quelli che hanno perso la vita e a chi profondamente segnato dovrà riprendere il proprio cammino.
Solo insieme, unendo le forze, potremo portare un'energia nuova e costruire un nuovo mondo.
Noi dell'Aisu ne siamo convinti.
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